Quali dati raccolgono Whatsapp, Telegram, Signal e le altre App di messaggistica

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In questi giorni stiamo assistendo a una grande fuga da Whatsapp a causa delle sue politiche di raccolta dati e alla scarsa privacy e sicurezza garantite dalla app.

Una fuga che arriva un po’ in ritardo dopo anni in cui i colossi tech si sono arricchiti offrendo servizi gratis in cambio di dati, con un valore estremamente più elevato di quanto offerto agli utenti.

Ecco che, proprio in questo periodo di grande fuga, vogliamo mostrarvi quali dati vengono raccolti dalle app di messaggistica che utilizzate

WhatsApp

numero di telefono, indirizzo e-mail, contatti, posizione approssimativa, ID dispositivo, ID utente, dati pubblicitari, cronologia acquisti, interazione prodotto, informazioni di pagamento, dati sugli arresti anomali, dati sulle prestazioni, altri dati diagnostici, assistenza clienti, interazione prodotto, Altro utente, contenuto, metadati.

Si tratta di un’app avida di dati, sconsigliata a chi tiene alla privacy. Del resto Whatsapp fa parte del gruppo Facebook.

Facebook Messenger

posizione precisa, posizione approssimativa, indirizzo fisico, indirizzo e-mail, nome, numero di telefono, informazioni di contatto di altri utenti, contatti, foto o video, contenuti di gioco, altri contenuti utente, cronologia ricerche, cronologia esplorazioni, ID utente, dispositivo ID, pubblicità di terze parti, cronologia acquisti, informazioni finanziarie, interazione con il prodotto, dati pubblicitari, altri dati sull’utilizzo, dati sugli arresti anomali, dati sulle prestazioni, altri dati diagnostici, altri tipi di dati, sviluppatore, pubblicità o marketing, salute, fitness, informazioni sui pagamenti Informazioni sensibili, personalizzazione del prodotto, informazioni sul credito, altre informazioni finanziarie, e-mail o messaggi di testo.

In questo caso ci troviamo di fronte a una quantità di dati impressionanti, quasi una schedatura dell’utente.

Il consiglio è di liberarvi di questa app, poco funzionale ed estremamente pericolosa, soprattutto in caso di un leak che esporrebbe tutte le vostre informazioni.

iMessage

Dati raccolti dall’app: indirizzo e-mail, numero di telefono, cronologia ricerche, ID dispositivo.

App poco utilizzata ma che garantisce una buona privacy.

Signal

Dati raccolti dall’app: nessuno.

Signal è la app numero uno per chi desidera avere la massima privacy. Il consiglio è di utilizzare proprio questa applicazione per conversazioni private e per non correre il rischio di vedere i vostri dati venduti a terzi, o finire nelle mani degli hacker.

Telegram

Dati raccolti dall’app: nome, numero di telefono, contatti, ID utente

Anche Telegram è molto valida, nonostante non garantisca la massima privacy, si tratta comunque di una app che non mette a rischio gli utenti raccogliendo enormi quantità di dati. Una valida alternativa a Whatsapp e attualmente in crescita.

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