Lo smartphone pieghevole esiste già, Samsung battuta sul tempo

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smartphone pieghevole Royale

Lo smartphone pieghevole esiste già e funziona davvero, e non è il famoso prototipo di Sasmung e nemmeno Huawei, ma dell’azienda californiana Royale che ha mostrato il suo smartphone flessibile dal nome Flexipai.

Nata da un ingegnere di Stanford nel 2012, Royale ha mostrato il suo avveniristico dispositivo durante una conferenza, lo smartphone pieghevole messo in mostra ha un display di 7,8 pollici e somiglia a una sorta di tablet in grado però di piegarsi diventando di fatto uno smartphone. Una idea brillante ma non troppo funzionale dato che l’area nella quale lo schermo si piega risulta scomoda e poco ergonomica. Possiamo dire che Royale si sia aggiudicata il primo posto per il lancio, ma non sicuramente per la qualità.

flexipai monta un OS Android affiancato da un processore Qualcomm Snapdragon a otto core da 2,8 Ghz con 6 GB di Ram, il display ha una risoluzione di 1920×1440 monta poi due fotocamere da 16 e 20 megapixel e una batteria da 3.800 mAh.

Un prodotto di tutto rispetto se pensiamo che ci troviamo di fronte a un dispositivo ibrido con una schermo completamente flessibile. Uno smartphone che si assesta come hardware tra la fascia media e quella alta. Il problema è però legato alla praticità del dispositivo. La natura flessibile infatti sembra creare numerosi momento confusionari durante i quali lo schermo cambia orientamento non riuscendo a orientarsi in modo corretto.

Alcune app, durante la presentazione si sono aperte da sole, inoltre sono stati registrati numerosi scatti nell’esecuzione dei programmi.

Un tecnologia ancora da raffinare quindi quella degli schermi flessibili, che speriamo vivamente Samsung sappia gestire con maggiore efficienza, se il risultato dovesse essere questo infatti, la nuova tecnologia partirebbe davvero col piede sbagliato.

Gli schermi flessibili potrebbero diventare il nuovo trend del mondo mobile, un sistema saturo che inizia a soffrire sotto il punto di vista del mercato, speriamo quindi che la prima generazione di smartphone pieghevoli riesca a offrire qualcosa di davvero valido.

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