La crisi di Facebook

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Social numero uno, e autore da solo della prima grande rivoluzione del web, Facebook inizia a faticare. dopo il crollo in borsa che ha visto l’azienda bruciare 26 miliardi di dollari per non aver raggiunto gli obiettivi prefissati dagli investitori, ecco che Facebook accusa un altro duro colpo: seconda una ricerca recente circa il 25% degli utenti avrebbe infatti disinstallato la app di Zuckerberg, mantenendo il profilo, ma smettendo di fatto di utilizzare Facebook sullo smartphone per paura della violazione della privacy. Inoltre sarebbe in corso una fuga dal social proprio per la motivazione della privacy, oltre che per il senso di un social vecchio e per vecchi, non più un prodotto nuovo e fresco in grado di accogliere il gusto degli utenti più giovani, al momento più indirizzati verso altre realtà, siano queste Instagram, Snapchat o novità in arrivo.

Ecco che il social blu si trova per la prima volta dalla sua nascita a una frenata che potrebbe far ridimensionare notevolmente, non solo il valore stesso del social ma anche gli obiettivi di chi sfrutta Facebook a scopo di marketing o per ottenere visibilità i qualche genere.

Il social resta comunque una sorta di profilo virtuale, ancora utilizzatissimo, questo non toglie che il calo sia davvero preoccupante, soprattutto negli USA e che, presto o tardi, salvo colpi di coda e innovazioni in grado di riconquistare l’utenza, Facebook potrebbe tramontare come già accaduto a una miriade di altre app, basti pensare a ICQ, a MySpace e a tutte quelle realtà web che hanno regnato sovrane per qualche tempo, per poi svanire nel dimenticatoio del tempo.

Facebook si trova così oggi a dover combattere sia sul fronte privacy, nel quale dovrà riconquistare la fiducia persa dagli utenti dopo lo scandalo di analytics, che sul vero e proprio intrattenimento, i format proposti dal social sembrano infatti non pacere più come prima.

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