Proseguono le pulizie all’interno dello store di Facebook, l’azienda sta infatti eliminando numerose app per evitare che si ripetano situazioni come quella che ha generato lo scandalo Cambridge Anaylitica. Nel mirino sono tutte le app sospette, e tutti quei prodotti che potrebbero in realtà utilizzare in modo illecito i dati degli utenti.
Ecco che la revisione prevista va a incidere direttamente sui contratti relativi alla raccolta dei dati degli iscritti, assieme a una nuova verifica app.
“Nei casi in cui abbiamo bisogno di maggiori informazioni, gli sviluppatori avranno un tempo limitato per rispondere”, scrive Facebook. “Il nostro obiettivo con tutti questi cambiamenti è garantire una migliore protezione delle informazioni degli utenti su Facebook e allo stesso tempo consentire agli sviluppatori di creare grandi esperienze sociali, come la gestione di un gruppo”.
L’azienda non vuole rischiare di finire di nuovo nel fuoco incrociato delle associazioni dedicata alla tutela dei consumatori e degli stessi governi che hanno preteso risposte chiare, minacciando il colosso social.
Solo nelle ultime ore poi, i media sono tornati a parlare di alcune irregolarità legate alle influenze politiche del social. Sono stati infatti scoperti numerosi account falsi che avevano proprio l’obiettivo di muovere i consensi in una direzione o nell’altra. In questo caso l’azienda è innocente, emerge però ancora una volta la scarsa vigilanza effettuata dal social network che non si prende alcuna responsabilità di ciò che accade all’interno delle sue pagine. Se paragonato a un forum o a un normale sito web, dove si è perseguibili per le più piccole violazioni, la situazione sembra un po’ paradossale. Un colosso da miliardi di dollari incapace però di fare moderazione e di mantenere la legalità all’interno del suo stesso dominio.
Gli sforzi di ripulire il circuito app e migliorare l’esperienza utente sono graditi, resta da vedere fin dove la piattaforma vorrà spingersi.