Il futuro della SEO

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Quella della SEO è una strana scienza basata su speculazioni e risultati sperimentali. Il concetto di fondo è quello di migliorare il posizionamento di un sito sfruttando vari elementi che vanno dalla qualità dei suoi contenuti e tecniche legate alla meccanica stessa del testo, come parole chiavi, struttura in paragrafi e così via.

Il tutto porta a un risultato che fonde l’apprezzamento dell’utente, la sua permanenza sul sito, con la facilità di lettura da parte delle IA Google, crawlers in continua evoluzione, sempre pronti a punire chi copia testi altrui o produce contenuti di scarsa qualità.

Sono proprio le IA il cuore dell’attuale dibattito SEO che vede l’indicizzazione dei siti sempre più dettagliata e capace di discernere la qualità del materiale che viene proposto.

Ecco che, mentre un tempo poteva funzionare una accozzaglia di parole chiave, la SEO del futuro sembra sempre più (per fortuna) basata sulla qualità dei testi, sullo stile in cui vengono scritti e proposti così come sull’effettivo gradimento da parte dell’utenza.

La SEO spicciola fatta di trucchetti e frasi fatte non funziona più da un po’, e sempre di più diventa evidente come sia fondamentale un bravo scrittore, cosa rara, per dar vita a contenuti che possano essere definiti tali.

Facendo un giro del web, è abbastanza patetico vedere il modo in cui, specialmente i grandi marchi editoriali, stiano giocando il tutto e per tutto per creare contenuti continui, spesso di bassissima qualità con il solo obiettivo di ottenere click rapidi, dimenticando però quanto oramai il comportamento dell’utente, la sua permanenza sul sito stesso, e l’effettiva lettura/interazione col contenuto siano ormai uno standard dal quale non si può sfuggire.

Un numero giusto di contenuti, scritti correttamente a in grado di veicolare un’informazione di un qualche interesse, è questo per ora il codice SEO da tenere per sopravvivere al web che verrà.

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